Il fuoco ha divorato ogni cosa, distruggendo un magazzino e, quasi tutto il materiale conservato all’interno. Danni ingenti, qualcosa come 500 mila euro, ma l’incendio non sembrerebbe doloso.
Un primo agosto da dimenticare per i titolari della Chemical srl di Casine di Ostra, che ieri mattina nel giro di poche ore, hanno visto diventare cenere i materiali conservati nel capannone rendendo completamente inagibile anche la struttura.
L’allarme è scattato poco dopo le 8 di ieri, quando un operaio ha notato il fumo che stava uscendo dal magazzino. Contemporaneamente uno dei titolari della ditta, Mauro Morganti, aveva già raggiunto i locali della direzione per aprire gli uffici. "Entrando nel capannone, deposito di tutta la nostra – merce della ditta – racconta sconsolato-, ho visto che una coltre di fumo aveva completamente invaso il fabbricato – racconta il dipendente della ditta – cercando di addentrarmi ulteriormente mi sono reso conto di focolai che stavano crescendo a vista d’occhio, per questo ho, immediatamente avvertito il titolare".
Morganti, lasciato l’ufficio, si è prontamente diretto verso il magazzino, rendendosi conto della grave entità dell’incendio ha istantaneamente dato l’allarme.
"Il fuoco si stava spargendo come a macchia d’olio, il tutto deve essere cominciato poco prima dell’apertura della ditta- spiega il titolare Morganti – il materiale che abbiamo in deposito è composto di carta, plastica e prodotti chimici quali detergenti e per l’igiene, il tutto è altamente infiammabile, è difficile quindi cercare di domare il fuoco o dirigerlo verso un’unica direzione.Inizialmente ho provato a sedare il fuoco con gli estintori della ditta, ma l’entità dell’incendio era troppo grande, ho quindi subito dato l’allarme".
Ad intervenire immediatamente sul posto sono state cinque autopompe dei Vigili del fuoco di Senigallia e di Ancona, mentre i carabinieri di Ostra stanno eseguendo i rilievi inerenti al caso.
La Chemical a nome di Mauro Morganti e Fabrizio Cappellini e’ sita in via del Lavoro a Casine ed e’ conosciuta a Senigallia e in tutto l’entroterra senigalliese per la distribuzione di vettovaglie in plastica, in carta e per i prodotti igienici relativi alle nuove norme dell’Hccp.
Si sostiene che l’incendio possa essere scaturito da una combustione interna dovuta alle alte temperature e alla facile infiammabilità dei prodotti in deposito; nessun circuito interno è stato registrato, ma tutta una serie di bombolette spray, da insetticidi a pulenti, sono esplose in continuazione come in una reazione a catena facendo aumentare a dismisura l’incendio. Il calore prodotto dal fuoco ha raggiunto i mille gradi scuoiando completamente le travi del solaio, l’armatura e i laterizi del capannone. Il valore dei danni si aggira intorno ai 500 mila euro.
"Il capannone è completamente da demolire perché non è più agibile – ha dichiarato sconcertato Morganti – anche la merce è pressoché tutta distrutta. Il danno è mostruoso anche perché avviene in un momento di grande lavoro per noi, siamo in alta stagione visto che serviamo moltissimi alberghi e ristoranti del senigalliese e dell’hinterland". L’entità dell’incendio ha raggiunto proporzioni incredibili tanto da distruggere i vetri e bruciare i silos di una ditta adiacente, la TecnoRivest, ditta a sua volta specializzata nella lavorazione di un altro elemento altamente infiammabile, il legno. Le fiamme sono continuate a divampare per buona parte della mattina, all’una del giorno l’incendio non era ancora stato del tutto sedato.Nel frattempo sono state eseguite analisi ambientali e non è stato riscontrato nessun pericolo di inquinamento.

di Silvia Argentati
dal Corriere Adriatico