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Ex-Scac: Manifestazione dei dipendenti davanti allo stabilimento

"Non subiremo passivamente"

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Presidio ieri mattina davanti ai cancelli della ex Scac da parte dei lavoratori che hanno proclamato una giornata di sciopero dopo la decisione della "Fruttagel" di chiudere lo stabilimento di Cesano. Una prima mobilitazione composta ma ferma, come risposta immediata al licenziamento dei duecento dipendenti. Al presidio hanno portato la loro solidarietà oltre ai delegati sindacali, anche consiglieri comunali del centrosinistra ed il sindaco, Luana Angeloni che ha parlato con il personale in lotta.
"Una azienda di queste dimensioni e di tradizioni così forti nel mondo della cooperazione – ha evidenziato il sindaco – non può decidere di punto in bianco di chiudere lo stabilimento senigalliese. Questo territorio non subirà imposizioni in maniera passiva. Non accetteremo di veder sacrificata una realtà importante per il Senigalliese. Il- presidente della "Fruttagel" dovrà spiegarci i motivi della decisione. Certo è che saremo vicini ai dipendenti in questa battaglia. Ho già attivato la rete della cooperazione a livello regionale per cercare di risolvere la vertenza".
Per lunedì prossimo in municipio è stato convovato il presidente della "Fruttagel", Checcoli, mentre è già fissata per mercoledì una seduta aperta del consiglio comunale. "Oltre ai dipendenti ha detto il sindaco – inviteremo tutti i sindaci delle valli Misa e Nevola". I dipendenti si sono quindi mossi in corteo con cartelli e striscioni raggiungendo dalla sede dell’ex Scac il vicino "Ipercoop" per far sentire anche alla realtà economica il dramma dell’azienda che fornisce scatolame proprio alle reti Coop. I lavoratori si sono poi riuniti in assemblea, per decidere quali ulteriori iniziative assumere.
"Per il settore agroalimentare marchigiano una nuova nube in arrivo – dichiara il responsa-bile Fai Cisl, Silvano Giangiacomi – In ballo ci sono oltre ad una, trentina di dipendenti fissi, altri centosessanta stagionali che lavorano però gran parte dell’anno, anche da decenni. Nel Piano che avevamo approvato nel 2005 con là precedente presidenza, per lo stabilimento di Senigallia erano previsti investimenti in maniera tale che l’ex Scac potesse diventare polo per lo scatolame. A pochi mesi di distanza arriva invece la notizia della chiusura, senza che si sia investito o programmato, solo perché non ci sarebbero più i margini.Dove è la responsabilità sociale coop?".
"Con l’accordo del 2005 – aggiunge Mohamed El Hasani della Flai Cgil -abbiamo ridotto il costo del lavoro del 23 per cento riducendo il personale ed accettando il ciclo continuo".

di Sandro Galli
da Il Resto del Carlino

Redazione Senigallia Notizie
Pubblicato Giovedì 12 ottobre, 2006 
alle ore 9:29
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