Ieri, 11 febbraio 2007, l’auditorium di San Rocco ha ospitato il concerto jazz organizzato dal Circolo Culturale “La Fenice” che vedeva protagonista il duo Gianni Basso al sassofono e Renato Sellani al pianoforte. Il nome di Sellani, nella sua città natale, è garanzia di successo tanto da costringere l’organizzazione ad aggiungere seggiole ad una platea gremita di ascoltatori.
I due protagonisti sono sicuramente due dei più grandi protagonisti della storia del jazz italiano: Renato Sellani svolge la carriera concertistico-discografica con successo da più di mezzo secolo e, oltre a vantare collaborazioni illustri con grandi esponenti mondiali come Lee Konitz e Phill Woods, è un grandissimo interprete del piano solo; il sax tenore di Gianni Basso, dal canto suo, è presente in una sterminata produzione discografica sia come solista che come side-man da circa 60 anni e vanta collaborazioni illustri come Billy Holiday, Gerry Mulligan, Johnny Griffin, ecc.
Renato Sellani apre il concerto con un pezzo intimo e riflessivo per piano solo scritto da Cole Porter dal titolo “So in Love” che viene interpretato magistralmente come se si trattasse di un Notturno di Chopin per poi invitare sul palco Gianni Basso per proseguire il concerto nella migliore tradizione jazzistica con un repertorio interessantissimo fatto di standard, composizioni originali, blues e rivisitazioni sia di composizioni classiche come un pezzo di Ravel che popolari come un pezzo di Bruno Lauzi tra l’altro dedicato a Renato Sellani
I due jazzisti interpretano magistralmente tutto il programma. Gianni Basso si distingue al sax tenore Conn per il suo suono soffiato, caldo ed accogliente, caratterizzato sia da una sorprendente vocalità che da uno swing ritmico e travolgente: è sicuramente da notare l’esecuzione solista di uno dei temi più belli della storia del jazz “My Foolish Hearth” in cui il sassofonista alterna un’esposizione dolce e melodica del tema ad un’improvvisazione più ritmica ed impulsiva. Renato Sellani è semplicemente incredibile: oltre ad essere un accompagnatore esemplare sia in brani lenti che in blues più frenetici in grado di guidare il solista con una chiarezza ritmico-armonica unica, è un solista eccezionale in grado di coinvolgere l’ascoltatore in un’improvvisazione fatta di mille sfumature e colori in cui ogni nota della tastiera è pensata come una pennellata su un quadro impressionista.
Il prossimo concerto della rassegna si svolgerà il 4 marzo 2007 e vedrà partecipe il basso Roberto Ripesi in una rappresentazione dell’Opera buffa in versione scenica di Donizetti “Don Pasquale” sotto la direzione orchestrale del Maestro Roberto Molinelli.

Marco Santini