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Bilancio 2012, Mancini: "A Senigallia pagano i soliti noti"

"Si doveva tagliare di più la spesa, non pesare sui cittadini in modo grave e aspettare la manovra Monti"

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Roberto ManciniNiente di nuovo nei contenuti o nelle modalità. E’ questo il giudizio di Roberto Mancini, capogruppo consiliare di Partecipazione a proposito del bilancio di previsione approvato dalla maggioranza durante il Consiglio di martedì 20 dicembre. Un bilancio che i cittadini – e sempre i soliti – si ritroveranno a dover sostenere sia in busta paga, sia nelle bollette che nell’aumento di alcuni servizi. Il tutto accompagnato da un carattere di provvisorietà in attesa che, dopo il si al Senato, il d.l. Salva Italia passi anche alla Camera e si debba quindi pensare a come recepirlo nei singoli atti comunali.

I nodi da sciogliere erano tanti. Proprio partendo dalla manovra Monti, è ancora da vedere quale sarà il gettito proveniente dall’Imposta Municipale Unica (Imu), gettito che potrebbe addirittura evitare l’aumento dell’addizionale Irpef se le aliquote sulla seconda e terza casa fossero state ben maggiori anziché tassare sempre i soliti noti, i cittadini che faticano a far quadrare i conti.

Sempre per rimanere in tema di Irpef, secondo Roberto Mancini manca la progressività dell’imposizione con aliquote che, nel caso di redditi oltre i 28.000 euro annui, toccano lo 0,8 senza prevedere altri "scalini" tra chi guadagna 30 mila e chi invece 100 mila euro.

Ecco la tabella dell’IRPEF comunale:

Scaglioni di reddito
(migliaia di €)
Aliquota nazionaleAliquota comunale
fino a 15230.4 (esenzione
fino a 12.000 €)
da 15 a 28270.6
da 28 a 55380.8
da 55 a 75410.8
oltre 75430.8

Secondo Mancini: "Risalta il non rispetto della progressività e anche il fatto che un reddito medio (o medio-basso, visti i tempi) tra i 15000 e i 28000 euro sia sottoposto a una aliquota comunale prossima al massimo (0,6)  e che lo scaglione successivo (da 28000 a 55000) raggiunga il top della tassazione nonostante la legge nazionale prevede altri due scaglioni per redditi più alti. E’ evidente che l’eccellenza del ragionamento seguito dai nostri solerti amministratori sia quella di prendere di più dagli scaglioni più numerosi, in barba a qualsiasi principio. Una logica che somiglia tanto a quella dei professori governativi che, forti del loro acume, aumentano la benzina. Mi sembra il caso di richiamare la Costituzione che, all’articolo 53, così recita: «Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.»
Che Senigallia appartenga a un’altra Repubblica?
Quindi, lasciando da parte una serie di facili ironie, penso che questa stortura debba essere subito eliminata e, se non fosse per il fatto che di questo Bilancio si è parlato così poco con la comunità cittadina, mi meraviglierei che organizzazioni di categoria e sindacati abbiano sottoscritto una manovra economica comunale che contiene dettagli talmente iniqui. Comunque, non dobbiamo smettere di sperare (e di pretendere) che almeno a livello comunale, l’ambito più vicino ai cittadini, la politica sia diversa, più attenta e più equa e, nonostante Sindaco e Giunta impartiscano grandi mazzate a questa speranza, noi non vi rinunciamo
".

"Si poteva – afferma Mancini – risparmiare su tante voci in maniera più decisa, il bilancio avrebbe potuto e sarebbe dovuto essere più trasparente e partecipato", senza arrivare all’approvazione in Giunta in maniera quasi segreta.

Un tema particolarmente caro al gruppo Partecipazione, su cui il consigliere Paolo Battisti era intervenuto nella mattinata di mercoledì 21 dicembre è quello delle alienazioni di beni immobili di proprietà del Comune e quindi dei cittadini. Immobili come il Musinf, come la casa del custode dell’ex collegio dei ferrovieri, come l’ex scuola materna di San Silvestro non sono , secondo gli esponenti del movimento consiliare dell’opposizione, da vendere.
Per due motivi principali: innanzitutto c’è il rischio che con il meccanismo delle aste al ribasso ci siano delle svendite ai soliti noti (questa volta si legga i costruttori o gli speculatori edili); in secondo luogo la destinazione poteva essere concordata in consiglio così da poter esaminare altri utilizzi, magari per il sociale così da far risparmiare qualcosa sugli affitti comunali.

Infine il nodo della Tarsu. Nell’aumento del 6% della tassa che l’Amministrazione comunale ha chiarito essere dovuto al rinnovo del bando di gara dei servizi di raccolta dei rifiuti con aumento di spesa previsto per un milione di euro, ci sono compresi anche il rifacimento della costa con l’acquisto di cumuli di sabbia per il ripascimento delle spiagge senigalliesi e la pulizia e manutenzione dei fossi che sboccano sul mare. "Un servizio per cui il Comune già paga una famosa ditta che da anni svolge questo incarico e per cui non vedo cosa c’entri l’aumento della Tarsu" commenta Mancini.

Insomma, conclude l’ex candidato a Sindaco di Senigallia: "Niente di nuovo sotto il sole, pagano i soliti noti con una manovra che rimane nel solco del governo nazionale. Da un governo di centrosinistra ci aspettavamo altro".

di Carlo Leone

Carlo Leone
Pubblicato Giovedì 22 dicembre, 2011 
alle ore 7:34
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Commenti
Ci sono 2 commenti
Anonimo2011-12-22 08:09:02
e magari ci sono comprese anche le spese per finanziare gli amici del sindaco ecc......MANDIAMOLO VIA!!!!!!!!!!!!!!!!
n.n. 2011-12-22 10:53:02
vergogna
I Democratici di Sinistra non hanno niente di sinistra se non rimanere ancorati al passato con i soliti clientalismi e forte del zoccolo duro che garantisce la maggioranza con la meraviglia degli ex democristiani inbevuti del cambio del simbolo che li rappresenta.SVEGLIA GIOVANI!!!!!!!!!!!!!!!
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