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Concessioni balneari, un "successo" la manifestazione di Roma per Sib e Fiba

Confcommercio e Confesercenti: "Ora serve il contributo di tutti per evitare l'asta pubblica"

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Andrea Curtatoni, Enzo Monachesi, Giancarlo Ciccolini, Riccardo PasquiniSi è accesa – e va avanti ormai da due anni – una vera e propria battaglia dei sindacati dei bagnini in merito alle concessioni balneari e alle nuove normative promosse da Ue, Governo e dal Ministro per i rapporti con le Regioni Raffaele Fitto. Il nodo principale è quello del rinnovo delle concessioni demaniali che dal 1 gennaio 2016 cesserebbe di essere tacito e automatico per lasciar posto al sistema dell’asta pubblica. Con conseguenze serie per tutti coloro che lavorano nel settore turistico, ricettivo e ristorativo in tutt’Italia. Motivo questo per cui martedì 5 aprile a Roma si è svolta una partecipata manifestazione di protesta.

Manifestazione cui "le Marche (un pò meno Senigallia) hanno aderito massicciamente con 800 persone su circa 1000 concessioni balneari" dichiara un soddisfatto Enzo Monachesi, Presidente SIB Marche: "oltre a dare una bella immagine di categoria forte e unita, abbiamo cercato contatti cono la politica nazionale e in questo – come sindacato – siamo contenti di aver ottenuto un tavolo di concertazione tra il Ministro, le Regioni e i rappresentanti dei concessionari. Anzi dispiace constatare – si toglie un sassolino Monachesi – che alcuni sindacati vivono dell’operato altrui: anche ieri (martedì 5 aprile, Ndr) molti degli iscritti ad Oasi-Confartigianato hanno partecipato in maniera autonoma segnalando il loro malcontento nei confronti del loro stesso sindacato".

Giancarlo Ciccolini, Riccardo PasquiniLa protesta verte su più fronti come spiega il Presidente del SIB di Senigallia Giancarlo Ciccolini.
Da un lato la proposta – poi ritirata perchè contestata dai sindacati anche se in un primo tempo Oasi, che fa capo alla Confartigianato, e l’Assobalneari, in seno alla Confindustria, avevano firmato la bozza – del Ministro Fitto mira a far entrare nel mercato delle concessioni balneari le grandi imprese che mal si adeguano con il sistema per esempio marchigiano, con rischio di infiltrazioni delle mafie per il riciclaggio; ne è un esempio eclatante, aggiunge Monachesi, il caso di Civitanova Marche, dove a chi ha denunciato questa possibilità è stata bruciata la macchina.

Andrea Curtatoni, Enzo MonachesiDall’altro lato le problematiche connesse al sistema dell’asta sono molteplici. Primo fra tutti, il termine dei sei anni per la scadenza delle licenze sarebbe troppo breve (a detta dei bagnini) per pensare a qualsiasi investimento, con ricadute anche sulla qualità dei servizi.
E in secondo luogo non si terrebbe conto degli investimentipassati effettuati ma solo dell’affitto del demanio pubblico. In poche parole senza alcuna garanzia che ciò che è stato costruito, i lavori effettuati, vengano riconosciuti e capitalizzati.

"Finalmente la politica si è rivolta alla piazza – continua Monachesi: molti interlocutori hanno apprezzato il lavoro dei sindacati e sconfessato la linea Fitto, ma ora serve ben altro che il paracadute che siamo riusciti ad ottenere fino al 31 dicembre 2015. Dal 1 gennaio 2016 partirà il sistema dell’asta pubblica e tutto l’indotto del turismo sarà cooinvolto. Faccio appello a tutti i lavoratori del settore turismo e a tutti i beneficiari di concessioni demaniali marittime (bar, ristoranti, cantieri, cooperative) per portare avanti una lotta in difesa del sistema balneare che rischia di essere svenduto alle mafie o regalato alle grandi imprese degli amici di amici".

di Carlo Leone

Carlo Leone
Pubblicato Mercoledì 6 aprile, 2011 
alle ore 18:18
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