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L’IdV Senigallia fa l’eco a Napolitano: "Irrinunciabile la sicurezza sul lavoro"

"Non bisogna mai abbassare la guardia. Vicini alle famiglie dell'operaio e dei militari uccisi in guerra"

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IDV SenigalliaLa notizia dell’ennesima morte bianca ci addolora profondamente e ricorda che non bisogna mai abbassare la guardia sulla sicurezza sul lavoro. Proprio pochi giorni fa si è svolta la cerimonia per la  sessantesima giornata per le vittime degli incidenti sul lavoro.

In quella occasione il nostro presidente della Repubblica Giorgio Napolitiano ci ha ricordato che "nonostante i progressi che hanno contribuito a contenere il grave fenomeno, continuano purtroppo a registrarsi ogni giorno infortuni sul lavoro, troppo spesso mortali, anche a causa di inammissibili superficialita’ e gravi negligenze nel garantire la sicurezza dei lavoratori".

E ha sottolineato che "l’incolumità e la salute dei lavoratori costituiscono valori primari per la società e la loro tutela è interesse non solo del singolo lavoratore, ma di tutta la collettività". Parole che ci teniamo a ripetere e che condividiamo in pieno.

Come ribadito nel monito del presidente, riteniamo anche noi che la politica, e siamo i primi ad impegnarci a farlo, debba "perseguire con impegno una politica sistematica e continua di prevenzione e promozione della salute nei luoghi di lavoro, ispirata a una cultura della legalità e della sicurezza e basata su una costante e forte vigilanza sul rispetto delle norme e delle condizioni di lavoro". Manifestiamo la nostra solidarietà e la vicinanza alla famiglia dell’operaio di 33 anni di Senigallia, Daniele Cappella, morto cadendo dal tetto dell’azienda Scavolini a Pesaro e rendiamo omaggio alla memoria di tutti i caduti sul lavoro, troppo spesso dimenticati.
La sicurezza sul lavoro è un impegno al quale non possiamo rinunciare.

Cogliamo anche l’occasione di commemorare i ragazzi caduti a Farah. Le 34 vite spezzate in quell’inferno ci liberano dall’ipocrisia di questa "missione di pace" che da anni ci raccontano e che da subito si sapeva che cos’era realmente: una guerra. Non esiste la missione di pace. Esiste la guerra, che è morte, distruzione, violenza, dolore; è male assoluto.

E’ ripudiata dall’Art. 11 della nostra Costituzione, vilmente calpestata con l’invio dei nostri ragazzi in quelle terre di sabbia, rocce, polvere e sangue. 34 vite ci sono volute affinché, finalmente, la guerra si chiamasse guerra, male assoluto. Le bombe non saranno la soluzione e non eviteranno altre vittime. Riteniamo che una soluzione per il ritiro immediato delle truppe italiane dall’Afghanistan sia invece la strada da percorrere.

da IdV Senigallia

IdV Senigallia
Pubblicato Martedì 12 ottobre, 2010 
alle ore 12:25
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