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Nessun senigalliese coinvolto negli scontri al corteo degli indignati di Roma

Non emerge nulla dalle perquisizioni in casa di due manifestanti. Il Mezza Canaja: "Violenze inaccettabili"

Corteo 15 ottobre a RomaLe perquisizioni che sono state effettuate nelle abitazioni di due esponenti del Mezza Canaja sono state fatte solo per controllare l’intera organizzazione politica. E’ questo in sintesi il pensiero dei giovani di Senigallia coinvolti nelle indagini dopo gli scontri di Roma. Perquisizioni "fatte a caso, solo per spaventare". E attraverso le quali non è stato trovato nulla, tanto che i due giovani non sono indagati.

Pochi giorni dopo i violenti episodi che hanno caratterizzato la manifestazione di sabato 15 ottobre nella capitale e poco dopo l’uscita sulla stampa di alcuni comunicati da parte di esponenti politici che a Roma non c’erano, i giovani del collettivo senigalliese "Mezza Canaja" sono voluti intervenire in merito ai fatti accaduti non solo durante la manifestazione, ma anche su quelli avvenuti in seguito, con le perquisizioni disposte dal Ministro dell’Interno Roberto Maroni.

"Abbiamo deciso di uscire pubblicamente – spiega uno dei responsabili del collettivo, Nicola Mancini – perchè quanto si legge sulla stampa contiene diverse ambiguità. Innanzitutto i giovani controllati a Senigallia sono solo due e nelle cui abitazioni non è stato trovato nulla. Non sono indagati infatti per alcun accadimento e crediamo che le perquisizioni effettuate lunedì mattina (17 ottobre, Ndr), una alle sei e mezzo dalla Polizia e una alle 14:45 dai Carabinieri di Senigallia, fossero più che altro un atto contro la nostra organizzazione politica, fatte a caso con l’intento di spaventarci".

"In secondo luogo – continua Mancini – nessuno di quelli che finora sono intervenuti era a Roma: noi si e abbiamo visto 500.000 persone manifestare pacificamente. Solo da Senigallia sono partiti quattro pullman con 220 persone dai 15 ai 65 anni, fatto che dimostra il radicamento e la serietà della nostra organizzazione nel territorio. I motivi per cui abbiamo manifestato, sui quali si è autorganizzato grazie alle reti dei centri sociali un vasto consenso frutto di mesi di lavoro, sono chiari e ribaditi più volte: la crisi la deve pagare chi l’ha prodotta; no alle politiche di questo governo, no alle politiche austere della BCE, no al pareggio di bilancio nella Costituzione".

I verbali delle perquisizioni a SenigalliaLa lettura che i giovani del Mezza Canaja danno della manifestazione è più che positiva per quanto riguarda la partecipazione, negativa per le violenze viste. "Noi non siamo per la violenza, abbiamo visto giovani sfasciare auto, vetrine e negozi che nulla c’entravano con il nostro dissenso. Queste violenze sono inaccettabili perchè oltre a rovinare una manifestazione pacifica, hanno messo in pericolo l’incolumità delle persone e servito alle forze di polizia su un piatto d’argento la scusa per intervenire, spezzare il corteo ed evitare che giungesse al termine".

Ma anche le forze di polizia hanno le loro responsabilità, secondo gli esponenti del centro sociale: in quei frangenti dove la confusione la fa da padrone, alcuni mezzi blindati sono stati visti investire i manifestanti. Fatto che ha contribuito a far sì che quei gruppetti di violenti che stavano per essere cacciati dal corteo si infiltrassero all’interno di esso e che molti altri manifestanti, vedendo alcuni investiti da quei mezzi, poi ne prendessero le difese attaccando le forze di polizia.

"Vediamo poi in maniera becera la delazione di massa – continuano i giovani senigalliesi – che si sta verificando in questi giorni e l’istigazione a divulgare foto e video: in questa maniera si colpiscono proprio i rapporti tra le persone con una visione inquietante che è solo il primo passo per poi proporre restringimenti degli spazi democratici che condanniamo assolutamente e che violeremo in caso vengano posti".

Ma l’accusa maggiore va verso i partiti politici che parlano pur senza essere presenti agli eventi e che condannano tutto ciò che non rientra nella sfera da loro controllata. Spaventa infatti l’autorganizzazione di una piazza che non si sente rappresentata da alcun partito della sinistra, nemmeno da quello di Vendola: e proprio su questa lettura si dovrebbero incentrare le riflessioni di assemblee, congressi e consigli.
Cosa che puntualmente non avviene, mentre il dissenso rimane e le violenze aumentano.

di Carlo Leone

Carlo Leone
Pubblicato Mercoledì 19 ottobre, 2011 
alle ore 19:39
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Commenti
Solo un commento
Anonimo2011-10-20 16:28:35
Sono contento che si è riusciti ad organizzare una manifestazione con così tante persone provenienti da tutta Italia ed è questo il simbolo più grande di democrazia e di responsabilità civile.
Naturalmente quando migliaia di persone affluiscono arrivano anche i "cretini" per rovinare tutto.

Riguardo al mezza canaja anche io dopo aver letto delle perquisizioni e aver visto i loro manifesti ho pensato che centrassero; ma, visto l'esito delle perquisizioni, sono contento così!
Link all'immagine dei manifesti: http://a8.sphotos.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-ash4/308499_265903096777540_100000735569251_897255_504733106_n.jpg
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