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Senigallia: 10enne "sequestra" classe delle elementari di Marzocca con le forbici

Il Pm accusa: la scuola non ci ha informati

Sul caso del bambino di 10 anni che con un martello ed una forbice ha terrorizzato compagni di classe e insegnanti della elementare di Marzocca, la palla passa al Tribunale dei Minori. Al tempo stesso la scuola finisce nell’occhio del ciclone per non aver avvertito per tempo le forze dell’ordine della problematica legata alle difficoltà di inserimento del minore. L’episodio di giovedì scorso, infatti, con lo scolaretto "Giamburrasca" a bloccare in aula tutti i presenti sarebbe solo l’ultimo e il più clamoroso di una serie di episodi dall’avvio dell’anno scolastico.

Quando cioè il bambino in questione è stato inserito in una delle quinte classi della elementare Don Milani di via Collodi,in seguito al trasferimento della sua famiglia dalla Puglia alle Marche. Alla direzione scolastica era stata segnalata fin da subito la presenza di quel bambino "difficile". Disubbidiente, aggressivo con gli altri bambini, la direttrice didattica Fulvia Principi aveva deciso di rivolgersi ai servizi sociali che avevano mandato un’assistente a supporto dei docenti.
Però non aveva informato le forze di polizia. «La scuola – ha commentato oggi il pm dei minori Ugo Pastore – non deve avere la pretesa di essere l’esclusiva depositaria della responsabilità e della competenza educativa, soprattutto in casi come questi, in cui vale l’obbligo di denuncia, come ha ricordato anche di recente il ministro della pubblica istruzione. La segnalazione va fatta sempre, anche se l’alunno è molto piccolo e
dunque non imputabile, anche perchè il suo disagio può essere affrontato con interventi sulla famiglia o altre misure e che non competono alla scuola». Il Tribunale dei Minori si è già iniziato a muovere e nei prossimi giorni convocherà il bambino per farlo parlare con alcune assistenti sociali. Dopodiché si deciderà il dà farsi per risolvere una situazione che stava diventando insostenibile anche per i genitori degli altri alunni. Dopo l’episodio di giovedì, infatti, tutti avevano deciso di far disertare le aule aì propri figli. Lo scorso venerdì, i banchi della quinta, erano tutti vuoti. Ufficialmente per malattia anche se l’epidemia era stata minacciata anche per ì giorni successivi se non si fosse fatto qualcosa.
Nella tarda mattinata di giovedì, alla locale stazione dei carabinieri, erano iniziate ad arrivare le prìme denunce. Una lunga fila di segnalazione che si era prolungata anche nel pomeriggio e nei giorni successivi.
Ora i carabinieri hanno sequestrato il martello e le forbici "incriminate" e, soprattutto, informato il Tribunale. Un caso che secondo Pastore fa riflettere anche su un tema poco dibattuto quello dell’immigrazione interna, non extracomunitaria ma da altre regioni italiane, generalmente del sud, di bambini e ragazzi che a volte non si sentono accettati, non si integrano. Fino a fare gruppo a sè nel caso dei ragazzi più grandi, magari rendendosi protagonisti di atteggiamenti violenti».

di Marco Catalani
da Il Messaggero

Pubblicato Lunedì 22 ottobre, 2007 
alle ore 11:15
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