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Michele Senigallia - Spettacolo Pepita 8 marzo 2012

Concessioni balneari, uscire dalla Bolkestein è la priorità per Senigallia

Appello di Oasi Confartigianato: "Se ciò non dovesse accadere, almeno salviamo le micro imprese"

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I vertici di Oasi-Confartigianato: da sx Mussoni, Cicconi Massi e Pierpaoli

L’obiettivo principale resta l’uscita dalla direttiva europea Bolkestein. Ma se ciò non dovesse accadere, se il Governo non dovesse riuscire a continuare in questa direzione, ecco che vi sarebbe un’alternativa per proteggere i concessionari degli stabilimenti balneari senigalliesi dall’aggressione dei grandi capitali con il sistema della gara pubblica.

Parola di OasiConfartigianato che, per bocca del presidente Paolo Pierpaoli e del responsabile Confartigianato Giacomo Cicconi Massi, oltre che del presidente nazionale Giorgio Mussoni, chiedono alle altre sigle sindacali di pensare ad un’alternativa nel caso le cose si mettessero male.

Alternativa che potrebbe prevedere l’uscita dalla Bolkestein almeno per le aziende che pagano oggi un canone demaniale inferiore a 20 mila euro. In pratica, per quanto riguarda Senigallia, questo “paletto” salverebbe tutte le concessioni dalla messa all’asta.

Previsione che, se estendessimo l’orizzonte, salverebbe quasi tutte le realtà della costa adriatica, contraddistinta da conduzioni familiari e piccoli stabilimenti. Al contrario di quanto avviene invece sul versante tirrenico dove vi insistono aziende da diversi milioni di fatturato con tanto di grossi appezzamenti di demanio su cui esistono anche altre attività.

Insomma, la priorità è far uscire dalla Bolkestein l’intero sistema italiano, ma se ciò non avvenisse, almeno far uscire le microaziende. “E questo finora – afferma Cicconi Massi – l’ha proposto solo Oasi, mentre le altre sigle come SIB-Confcommercio e FIBA-Confesercenti si sono concentrate sul ‘O tutti o nessuno’. Noi proponiamo, dato che molto probabilmente non si riuscirà nell’obiettivo – rende noto Cicconi Massi – che si vada dal Ministro per una mediazione e si tuteli così la micro-impresa. Mettere la toppa dopo, non serve“.

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