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Senigallia: Piantagione di marijuana al ristorante

Il giovane ristoratore si difende


marijuanaComparirà stamattina davanti al gip Francesca Grassi per la convalida del fermo M.M., il ventunenne senigalliese, socio del noto ristorante "Falco", arrestato lunedì con l’accusa di detenzione e produzione di sostanze stupefacenti dopo che gli agenti del Commissariato di polizia hanno scoperto, all’interno di uno stanzìno del ristorante – situato lungo la provinciale arceviese all’altezza di Borgo Bicchia – una mini-piantagione fai da te di marijuana. Sette piante alte oltre un metro che inevitabilmente hanno fatto scattare le manette ai polsi del giovane, unico responsabile della coltivazione illecita di marijuana che non coinvolge invece gli altri soci del locale.
La difesa del giovane senigalliese, assistito dall’avvocato Stefano Mengucci, chiederà al gip la concessione degli arresti domiciliari in attesa del processo. Piuttosto pesante la pena che M.M. rischia, per il cui capo d’accusa sono previsti da uno a sei anni di reclusione. A rendere più "leggera" la posizione del ristoratore potrebbe però contribuire il fatto che le sette piante di marijuana, seppure piuttosto rigogliose, non erano ancora giunte a fioritura e quindi, tecnicamente, non erano in grado di produrre alcun "frutto". Insimma, in buona sostanza quelle piante al momento sarebbero prive dei principi attivi della sostanza stupefacente.
Intanto le indagini degli inquirenti proseguono anche per chiarire come il giovane abbia potuto procurarsi le sette piante di maríjuana. A far scoprire alla Polizia le piantine è stato un episodio del tutto fortuito: al termine di una cena, lunedì scorso, durante la quale evidentemente i commensali avevano alzato un po’ troppo il gomito, improvvisamente è scoppiata una furiosa lite che ha indotto alcuni dei clienti a chiedere l’intervento delle forze dell’ordine. Una volta sul posto, gli agenti, dopo aver sedato la lite, hanno notato del materiale "sospetto" nel retro del locale. Non ci è voluto molto a capire che quegli oggetti erano tutti riconducibili ad una attività di uso e spaccio di sostanze stupefacenti. A quel punto è bastato davvero poco per scoprire la mini piantagione di marijuana allestita in uno stanzino del retro.

di Giulia Mancinelli
da Il Messaggero

Redazione Senigallia Notizie
Pubblicato Giovedì 24 maggio, 2007 
alle ore 9:13
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