La risposta alle paure della Vigor sta tutta nella intuitiva "cabeza" di Camilletti e nel piede di Paolo Traiani, che riemerge nei momenti del bisogno. Così, da quella che si annunciava come una partita dai risvolti sin quasi drammatici laddove Goldoni e soci avessero rimediato uno stop casalingo, esce un 2 a 0 che tonifica d’un colpo ambiente e squadra. Anche se i problemi rimangono. Anche se i rinforzi urgono. Anche, insomma, se gli esami continueranno a non finire, in ossequio all’antico proverbio. Alla perdurante crisi d’organico, che la costringe di volta in volta a schierare Under in eccedenza (tre dall’inizio ieri, e quattro al triplice fischio finale), la Vigor risponde con efficacia. Si trova di fronte un Montegiorgio che si dispone con un 4-4-2 nel quale Liberti governa il vertice basso del rombo di centrocampo; un Montegiorgio che condurrà il match a livello di possesso-palla, seppure con intensità intermittente. La Vigor sarà, pero, brava a far male al momento opportuno. Commciando al 7′, quando Traiani confeziona un assist parlante e la già citata "cabeza" di Camilletti è lì, puntuale e proterva, per un 1 a 0 improvviso quanto glaciale.
La replica ospite sta, al minuto 17, in un saettante "piazzato" di Liberti che sibila di poco oltre il palo alla sinistra della porta difesa da Moroni.Ci provano poi sugli opposti fronti Montanari e Costantini, senza esito. Al 22′ Morganti lancia Camilletti e il puntero ex Calcinelli, tallonato da Supe, spara in diagonale, con cuoio che sfila sul fondo a un palmo dal montante basso. Ripresa all’insegna del forcing montegiorgese, sia pure a ritmi non dissimili da quelli della prima frazione.Del Dotto conclude (56′) sull’esterno della rete, poi è Moroni a intercettare in volo una magistrale conclune di De Luca sbattendola in corner prima che, all’84’, Traiani – servito da Moschini- colga il sacco con un diagonale basso e bruciante. Vittoria che pesa, e che consente alla Vìgor di preparare in un clima di tranquillità, e in coincidenza col match interno di mercoledì contro l’Urbino, la festa per le "400 volte" di Goldoni in casacca rossoblù.

di Raoul Mancinelli
da Il Corriere Adriatico