Interviene il Gruppo Consiliare Partecipazione sulla questione sanità, che sta alimentando polemiche da diverse settimane a Senigallia: i consiglieri Mancini, Battisti e Rebecchini presenteranno una proposta di delibera per l’istituzione di un Osservatorio per la Sanità.

La mozione di Partecipazione, propone la creazione di una commissione, organo del Consiglio Comunale, prevista dallo Statuto Comunale in caso di necessità, che avrebbe il compito di recepire informazioni e documentazioni, effettuare controlli e verifiche e formulare proposte interloquendo con la Regione, per orientare sulle questioni sanitarie della comunità locale.

La Commissione sarebbe intermediario fra il Consiglio Comunale e la Regione in materia di sanità, anche per aumentare la circolazione di informazioni ai cittadini, fuori dai classici ambienti ristretti, e "per qualificare la sanità locale attraverso la partecipazione e per il diritto all’accesso alle informazioni".

"I problemi legati alla sanità ci sono" afferma Mancini, Consigliere Comunale di Senigallia "spese regresse, problemi nei reparti, problemi del personale e tante altre. L’osservatorio è necessario perchè non esiste una diretta relazione tra chi prende le decisioni sulle questioni, cioè la Regione, e chi è il destinatario, cioè le realtà locali".

Attualmente è la Regione l’istituzione di competenza per quanto riguarda la sanità, che attraverso l’Azienda Sanitaria Unica Regionale coordina il servizio sanitario sul territorio marchigiano, "si tratta di una vasta area che si ritrova gestita da poche persone. Inoltre solo la Conferenza dei Sindaci, che conta 11 componenti, può vantare qualche potere nel far pressioni in materia, ma anche qui a porte chiuse, il che non aiuta i Consiglieri Comunali ad avere chiarezza sugli orientamenti assunti e non permette loro di dare risposte ai cittadini" spiega Roberto Mancini "Essendo i Consigli Comunali privi di competenza in merito, istituire un Osservatorio per la Sanità darebbe al tutto maggiore continuità, che farebbe bene sia bene alla democrazia che alla salute".

di Barbara Baldassari