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Volti e nomi della Senigallia celebre ma modesta n°6: Zamira

…quando aprendo "l’ostrica Albania" hai la fortuna di trovare una perla…

ZamiraIl personaggio di cui voglio parlare, non è un’artista. Forse vi sarà conosciuto o forse no, dipende soprattutto dalle esperienze di vita in cui si può essere incappati o meno, ma nel suo caso comunque, difficilmente si possono definire incontri piacevoli. Utili, sicuramente, perché ricorrendo a lei si beneficia sempre della sua alta professionalità.

Il suo raggio d’azione lavorativo si orienta dall’Ospedale locale, alle case di riposo o quelle di cura privata. Il suo viso è noto quindi a chi obbligatoriamente è abituato a frequentare tali luoghi o per necessità o per lavoro. Neppure è un personaggio propriamente “senigalliese“, ma io per aggirare questa specie di ostacolo ho pensato di definirlo, di adozione. Anzi, ancor meglio, facendo il verso ai Consiglieri Comunali Aggiunti (quelli stranieri), oserei la definizione di “senigalliese aggiunta”.

Eh si!, da questo momento dovrò usare il femminile. Il suo nome infatti è Zamira…no, non ho aggiunto erroneamente una “m”, questo è il suo nome esatto, che richiama una terra nostra dirimpettaia al di là dell’Adriatico: l’Albania.

Una signora, ed il mio definirla tale, mi si creda, la penalizza non poco. Ma anche il termine ragazza non sarebbe appropriato e potrebbe risultare di bassa piaggeria. Però sicuramente il suo aspetto è più giovanile rispetto a quello della sua vera data anagrafica: sorridente, aperto, schietto e genuino. E questa serie di aggettivi non sono stati gettati lì solo per…, ma sono i componenti della divisa che indossa giornalmente e con la quale si appresta a svolgere abitualmente il lavoro di Operatrice Socio Sanitaria su richiesta privata e saltuaria.

Lavoro che alcune sue colleghe, con quel classico accento dell’Est, si autodefiniscono “Padanti”. No, lei no.
Primo perché il suo italiano è sicuramente migliore del mio (anche se superare il mio non è cosa difficile!) e di quello parlato da coloro preposti a difendere i suoi interessi all’interno del Comune.
Secondo perché ha brillantemente superato il corso di abilitazione per Operatrice Socio Sanitaria.
Terzo perché ha l‘orgoglio classico delle persone del paese delle aquile a due teste. Ma non finisce qui. Nel suo bagaglio culturale c’è anche la perfetta conoscenza della lingua inglese, scritta e parlata. Ha inoltre una continua sete di conoscenza unita all’ambizione di voler apprendere ogni cosa in cui crede, le piace e .che si è prefissata di voler raggiungere.
Ah!!!… dimenticavo. Nel suo breve soggiorno italiano ha avuto anche il tempo per diventare madre di un gioiello di bimbo, Giulio, che ora ha quattro anni, ed a cui sta insegnando, con successo ed io ne sono stato testimone, a parlare albanese ed inglese. Dicevo un gioiello di bimbo e non lo dico per far un piacere alla mamma, perché chi ha avuto la fortuna di vederlo, ne ha potuto ammirare due occhi azzurri, come i principi disegnati sui libri di favole, che sicuramente, quando sarà tempo debito, lo renderanno “mietitrebbia” di cuori femminili.

ZamiraLe faccio qualche domanda, mentre stiamo nel giardino della Casa Protetta. Lei ha vicino a se la carrozzina con una “ragazzina” di 100 anni tra qualche mese, che è stata affidata dai parenti alle sue cure . L’età delle donne solitamente non si dice, ma trattandosi questa di una “ragazzina“, ciò non è né peccato, né scortesia.

D – Zamira – le chiedo – da quanto tempo è che sei in Italia?
R- 13 anni …dal ‘97!

D – Raccontami un po’, sempre se vuoi, come sei arrivata in Italia? Te lo chiedo, anche se ti può risultare una domanda sciocca, perché non ti vedo imbarcata su di un “gommone”.
R – No, infatti ! In Albania ho fatto tanti lavori e l’ultimo era quello di hostess sui traghetti. Situazione questa che mi ha facilitato notevolmente sul mio disegno di espatrio. In Albania la situazione era quella che era ed allora durante uno dei miei viaggi è maturata la decisione di non fare più ritorno. Così sono rimasta clandestina in attesa di una sanatoria poi arrivata nel settembre del ‘97.

D – Scappata da sola o con qualche elemento della la famiglia?

R- Da sola.

D – Che titolo di studio avevi conseguito in Albania?
R – Scuole superiori che sarebbero come il vostro ginnasio.

D – Sinceramente, però, altrimenti usa pure il tuo diritto di facoltà a non rispondere, che impressione immediata hai avuta, degli italiani (come popolo, non come uomini)?
R – Un popolo sicuramente umano, però incapace a comprendere immediatamente chi ha di fronte, non so se per diffidenza o altro.

D – Questa impressione a pelle poi è mutata o è rimasta tale. E se è mutata come: in meglio o è peggiorata.
R – Certamente è cambiata in meglio, ma senza falsa modestia devo anche dire che ciò è avvenuto anche per merito mio, avendo imparato, con una certa immediatezza, ad analizzare e scegliere le persone giuste.

D – Pregi e difetti degli italiani, pregi e difetti degli albanesi.
R – Negli italiani la cultura, non quella quizzaiola, non solo scolastica e di base. Difetto… piace chiacchierare al telefonino, troppo, troppo chiacchieroni. Pregi degli albanesi…lo sai che mi metti in imbarazzo, forse l’amore, il senso di appartenenza nei confronti della propria famiglia. Mentre il difetto è forse anche da noi di parlare sempre a voce alta, principalmente ora che l‘abbiamo scoperto, anche con il telefonino.

D – Dopo il tempo che sei qua da noi, qual è il tuo bilancio personale? Rifaresti il passo fatto oppure ti mordi i gomiti.
R – Sicuramente rifarei tutto quello che ho fatto, logicamente rivedendo qualche scelta.

D – Vedo spuntare dalla tua borsa dei libri che non sono romanzi, sono volumi universitari…un altro obiettivo da raggiungere? Quale e perché?
R – L’istruzione fin da bambina, per me, non è stato un qualche cosa di obbligatorio, bensì un sogno. Sogno che sto ancora vivendo e portando avanti con un traguardo che mi sono prefissata, forse illudendomi, che è quello di raggiungere la meta del diploma universitario di Infermiera Professionale.

D – Quali sono le difficoltà maggiori che incontri in queste sfide?
R – Contrattempi causati dal mettere insieme lavoro, famiglia e studio ed anche un po’ l’italiano… lo parlo discrettamente, ma non dimentichiamoci che sono albanese. Poi parlo di famiglia e non intendo solo Giulio che è la mia famiglia ristretta. C’è anche quella relativa all’impegno di seguire mia madre in dialisi e del mio adorato nipote Franci, che ho adottato, figlio di mia sorella Shpresa, scomparsa per malattia, nome che in italiano significa Speranza, ma evidentemente questo non le è stato di aiuto. Colgo l’occasione per affettuosa par – condition, rivolgere un abbraccio anche all’altra dolce nipotina Angela anche lei in Italia.

D – I tuoi colleghi stranieri, incontrano le tue stesse difficoltà o ne hanno altre? Colore della pelle, lingua, cattiva conoscenza dei loro diritti?
R – Difficoltà nella lingua ed il modo di percepire la vita degli italiani

D – Ho parlato di diritti, ma che cosa ne pensi di coloro che dimenticano i loro doveri nei confronti della terra che li ospita?
R – Sicuramente l’ignoranza intesa nel senso di ignorare è quella che la fa da padrone su questi personaggi E’ facile pretendere, ma altrettanto facile dovrebbe essere il contraccambiare per dovere, sempre se si adoperasse la giusta intelligenza.

LibriD – La comunità albanese, andando a ritroso nel tempo, era sinonimo di sbarchi clandestini, delinquenza in generale, cosa che ora è stata superata con una discreta integrazione e con il passaggio di questa gatta da pelare alla comunità rumena, slava o africana. Senza con questo voler colpevolizzare tutti, facendo di un’erba un fascio, che cosa pensi sia dovuto.
R – Perché molti di noi, persone per bene, si sono adattate al vostro tipo di vita, anche per consentire ai figli di fare una vita normale priva di rinunce..andare con gli amici di scuola, avere il fidanzato, andare in discoteca, fare sport…amalgamarsi con la gioventù di oggi. Il comprendere di non guardare se stessi ma in un futuro più roseo.
Voi avete avuto periodi di magra, poi il boom, ed ora nuovamente di magra. Per voi è difficile adeguarvi al tozzo di pane dopo aver mangiato i biscotti…vi siete dimenticati…per noi il tempo di magra è molto vicino, forse per molti non ha mai avuto termine, per cui non ce ne siamo dimenticati e siamo più allenati.

D – Ma guardando avanti. Come vedi il tuo bicchiere, mezzo vuoto o mezzo pieno?
R – E’ una domanda per me difficile a cui rispondere. Telegraficamente posso dire: sentimentalmente …mezzo vuoto, professionalmente l’acqua ha tracimato, economicamente…no comment…!!!

D – E Giulio, seppur cittadino italiano, lo senti più “figlio di un’albanese“, o “cittadino italiano di madre albanese”?

R – Già dal nome è cittadino italiano, poi di madre albanese, ma cittadino del mondo.

D – Ultima domanda…lo giuro! Ho preparato un collage di foto (NB per i lettori: costumi, bandiera, moneta, sbarchi, Albania di ieri e quella di oggi) dell’Albania,,,guardale e poi dimmi che cosa ti rievocano.
R – La bandiera è quella che più mi ha colpito, perché è una cosa che ho dentro e che mi rappresenta come persona (l’aquila): forte, con dignità ed orgoglio. Il mio motto è “La vita che vuoi è l’unica che avrai” che non è mio ma me la sono fatto mio.
Se mi è permesso vorrei alla fine concludere questo incontro, ringraziandoti e ringraziando i senigalliesi, in special modo tutti coloro che mi hanno aiutato, sostenuto nei miei studi e anticipatamente a quanti continueranno a sostenermi, ed a costo di apparire sdolcinata, ma sono semplicemente me stessa e sincera, a tutti gli italiani per la loro ospitalità che mi hanno offerto.

di Franco Giannini

Commenti
Ci sono 14 commenti
lucia 2010-08-17 17:19:59
conoscerti
caro franco conoscere zami e un onore una donna di grande carattere un operatrice veramente straordinaria a te che la presenti grazie lei in etica ha preso 10 fatti dire perche ciao tvb
serena 2010-08-17 20:08:38
interessante
......forse a qualquno puo sembare stranno e impossibile che una persona che viene da un altro mondo si possa integrare in un altro comme il nostro.....
e pur leggendo quest articolo capisci che anche se nn facilmente ci sono persono come la Zamira che ce l'anno fatta..
io personalmente ho avuto occasione di conoscere tante donne albanesi che fanno tanti sacrifici per addatarsi al nostro modo di vivere e questo e da ammirare...
in bocca al lupo Zamira
linda 2010-08-17 21:50:12
una donna speciale
si e vero e una donna speciale e una donna di carattere e per molto importane .e sopra tutto e molto umana e rispetosa verso i altri. zamira ti voglio bene ....
Anonimo2010-08-18 19:01:53
lettera zame
Ciao zamira sono albana,ti conosco da una vita e posso confermare che sei una persona speciale e unica.un bacio a giulio.tanti saluti da albana,tommaso e isabel...t.v.b.
Eleonora 2010-08-18 21:57:38
Anche io ho avuto la fortuna di conoscerla..
Ringrazio la mia amica Silvana per avermi presentato Zamira in un momento della vita in cui avevo davvero bisogno di incontrare una persona speciale
ANGELA 2010-08-19 09:40:23
ORGOGLIOSA DI TE
CIAO ZIA, CONGRATULAZIONE BRAVA CONTINUA COSI SONO ORGOGLIOSA DI TE, TI VOGLIO TANTO BENE BACIIIIIII
DA TUA NIPOTE ANGELA
claudia 2010-08-19 18:27:00
grande Zami!
Bella intervista, spero tanto che l'acqua tracimi anche per tutto il resto! Se c'è una Giustizia al mondo te lo deve!
viola 2010-08-19 19:35:01
COMPLIMENTI SORELLA VAI AVANTI COSI IO TI SEGUO TI VOGLIO BENEEEEEEEEEEEEEE
arben zenuni 2010-08-19 22:08:30
è sempre lei ! Zamira di 20 anni fa
che bello.sono molto contento che le cose ti vano bene.FINALMENETE.se devo dire qualcosa?l'articolo è una presentazione per chi non ti conosce.forza, ancora di piu.devi arrivare i tuoi traguardi non ragiunti e oggi un motivo i piu "anche per tuo figlio". sie stata, sei, è lo sarai una delle mie migliore amiche. un grande abracio da me e la mia famiglia.ti auguriamo tanta fortuna,serenita è felicita.ciao.
SARA E XHESIKA 2010-08-20 20:08:43
SEI UNICA E SPECIALE ZAMIRAA..:))
IL TUO ARTICOLO è MOLTO INTERESSANTE,SIAMO TUTTI ORGOGLIOSI DI TE,CONTINUA COSì TI VOGLIAMO TANTO BENEEE!!!E TANTA GIOIA E SERENITA A TUO FIGLIO...:)))
hilaj flora 2010-08-21 13:19:57
con te
Tutto hano "tentato contro di noi",dai u cannnoni giganteschi ai topi infeti.Noi abbiamo tenuto e teniamo duro.sappiamo che questa resistenza ci costa caro ., perche siamoDONE crescute annaffiate dall sudore delle nostri MADRI .il tempo per fortuna a noi ci ha posto al bivio :via facile che i altri pensano per NOI , o altra via ardua, quella della lotta .Hai scelto la seconda , abiamo scelto la seconda!!!
albana permeti 2010-08-21 18:09:12
grande Zamira!!!
leggere questo articolo mi ha fatto un enorme piacere!!!sono veramente orgogliosa di te!continua cosi!ti auguro tutto il bene di questo mondo xche te lo meriti!un abbraccio forte a te e a giulio!!!
DIDI 2010-08-21 18:11:55
GRANDE ZAMIRA
COMPLIMENTI SEI DA VERO BRAVA E CONTINUA COSI.CIAO
Alda Jaupi 2010-08-22 13:02:06
Complimenti vivissimi ad una amica di vecchia data. Leggere queste righe mi fa sentire orgogliosa di te . Complimenti anche al giornalista che ha saputo dimostrare con le sue domande e sopratutto con le tue risposte , che non tutti albanesi che sono in Italia sono delinquenti. Ma la maggiorparte lavora onestamente, si è integrata nella vita quotidiana del paese che li ospita.Continua cosi cara Zamira !!! Che dio ti benedica e ti stia sempre vicino. un bacione al tuo piccolo Giulio. Ti voglio bene.
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