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Alluvioni e maltempo nel nord-ovest: a Senigallia lavori di prevenzione

Controlli a Misa e Cesano: sbloccati i fondi per la pulizia dei fiumi, ancora niente per le vasche di espansione

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Misa in piena il 2 Marzo 2011 a SenigalliaIn questi giorni si è parlato tanto di maltempo per via delle alluvioni e inondazioni che hanno devastato la Liguria e la Toscana. In merito era intervenuto anche il Presidente della Regione Marche GianMario Spacca dichiarandosi favorevole allo stanziamento di fondi urgenti per rispondere alla calamità, ma dispiaciuto che per le Marche ancora non si fosse fatto nulla. Idem per Senigallia.

Lo stesso Sindaco della Spiaggia di Velluto Maurizio Mangialardi aveva sollecitato "pressioni" da parte della Regione al governo nazionale perché venissero sbloccate alcune risorse per l’alluvione del marzo 2011. Fondi mai pervenuti. In compenso sia il Governo nazionale che la Regione hanno deciso di innalzare le accise sulla benzina per recuperare diversi milioni di euro (12 dalla tassa regionale) da redistribuire tra imprese ed enti locali.

Ma qual’è la situazione nel senigalliese?
Dopo le piene del fiume Misa e Cesano che nel marzo 2011 avevano allagato diverse zone tra Vallone e Bettolelle mettendo in allarme numerose persone ed evacuando anche alcune famiglie, i fiumi sono stati costantemente monitorati dalla Protezione Civile, dagli uffici tecnici comunali e provinciali, da alcune aziende agricole e da gruppi di volontari.

Da questi controlli periodici ed effettuati ulteriormente in ogni caso di allerta – come ci spiega il responsabile della Protezione Civile di Senigallia Piero Minardi -, vengono inviati agli uffici tecnici dei report per vagliare le soluzioni e progettare interventi precisi vista la scarsità di risorse.

L’esondazione del Misa a Vallone di Senigallia, marzo 2011Finora gli interventi effettuati sull’argine del fiume Misa e Cesano sono stati numerosi, a detta dell’ing. Massimo Sbriscia, dirigente del settore Tutela e Valorizzazione dell’Ambiente per la Provincia di Ancona. Interventi mirati al ripristino dell’argine contro le tane degli animali che mettono in pericolo la stabilità dell’argine stesso, nonché la pulizia del fiume.

Per quanto riguarda il Misa il progetto prevede anche la pulizia del letto del fiume dalla foce fino alla località Pianello d’Ostra; per il Cesano l’intervento sarà scaglionato "a tratti" risalendo il fiume fino quasi a Corinaldo per un costo complessivo di circa 100.000 euro per entrambi i corsi d’acqua grazie a fondi FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale).

Sulla tempistica, l’ing Sbriscia ci dà una data precisa: quella di giovedì 17 novembre 2011 quando si terrà un incontro per coordinare le attività di manutenzione vegetazionale che poi faciliteranno il controllo dello stato dell’argine. Un primo incontro di base cui seguiranno gli interventi, con modalità e tempi adeguati a prevenire inondazioni come quella del 2 marzo scorso che ha allagato il senigalliese.

Ma è sulle famose vasche di espansione che emerge il dato più eclatante. Il progetto ha ottenuto il parere favorevole da parte della Provincia per la Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA) e l’esito positivo definitivo per la dichiarazione di pubblica utilità. Ma è tutto fermo. Fermo perché dal 1985 si stanno aspettando i fondi FIO (Fondo Investimenti e Occupazione). Circa 1.785.000 € che la Regione Marche ancora deve sbloccare dal febbraio 2011 dopo che vennero svincolati dal vecchio progetto e reindirizzati all’attuale, "meno invasivo".

Ma non tutti sono soddisfatti per la situazione attuale. I residenti delle zone più a rischio hanno constatato che "la Provincia ha provveduto a tappare qualche buco negli argini del fiume; che i privati hanno provveduto al risanamento di alcune parti di fosso".
Ma non è sufficiente: la parte terminale del vallato della Marazzana è quasi ostruita da folta vegetazione e le portelle sono da sistemare; il fosso Baviera e la sua portella sono completamente intasati, ma la cosa più assurda è che il fosso Sambuco, nella sua parte soggetta alla rottura, non è stato né pulito né risistemato nei suoi vari buchi e tane.
Conclude uno degli abitanti della zona, Stefano Mencarelli: "E questo dovrebbe farci stare tranquilli?"

di Carlo Leone

Carlo Leone
Pubblicato Martedì 8 novembre, 2011 
alle ore 12:06
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Commenti
Ci sono 2 commenti
Alberto Diambra 2011-11-08 13:47:54
ZONA PEEP MISA IN ATTESA DI ALLAGAMENTO
L'Ing.Sbriscia vuol spiegare ai già residenti della zona PEEP Misa,mi riferisco a quelli che già risiedevono prima della trasformazione del territorio,che appena si innilza il livello del Misa le loro abitazioni sono invase da acqua e fango mai accaduto prima della nuova urbanizzazione? E le motivazione per cui non si è provveduto a d attuare il D.P.Regionale 7554?Grazie
stefano mencarelli 2011-11-08 17:59:20
guardiamoci in faccia
Penso che oramai sia chiaro a tutti che non si vuole intervenire sul fosso del Sambuco;quella è la valvola ideale per non far allagare Senigallia!!! Adesso che sò che c'è chi"MONITORIZZA" i punti critici del fiume e dei corsi d'acqua posso stare più tranquillo........
Sarei curioso di sapere cosa dicono i report!!!
Datevi una mossa!!!
P.S. Nel frattempo è molto più utile preparare il percorri Misa! Non ho parole.....
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