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Il grande cinema internazionale alla Piccola Fenice di Senigallia

Sei film dal 14 dicembre al 4 gennaio e II rassegna della Stagione 2010-2011 "Del perduto amore"

Locandina del film AuroraDoppio appuntamento settimanale con il grande cinema alla Piccola Fenice di Senigallia per il mese di dicembre e le feste. Martedì 14 dicembre inizia la seconda rassegna della Stagione cinematografica 2010-2011 di Senigallia, a cura del Circolo Linea d’ombra: "Del perduto amore". Le proiezioni incentrate sulla Nostalgia di amori lontani, nel periodo natalizio dal 21 dicembre sono previste sia il martedì che il giovedì.

Sei i titoli in cartellone, a cominciare da un capolavoro di Murnau (noto per il suo Nosferatu) che alcuni tra cui Truffaut hanno definito il più bel film della storia del cinema e altri guardano comunque come l’inizio del cinema moderno, prima di Wells, Soderberg o Tarantino, per le soluzioni tecniche innovative adottate.

Il film in proiezione martedì 14 dicembre è "Aurora" (1927) di Friedrich Wilhelm Murnau. Primo dei quattro film realizzati da Murnau negli Stati Uniti, premiato con due premi Oscar per miglior fotografia e miglior attrice protagonista, "Aurora" racconta la storia di un uomo semplice, sedotto da una affascinante femme fatale di città tanto da accettare di uccidere la moglie per poter vivere con a sua amante. Ma le cose non vanno come dovrebbero.

Il secondo film della rassegna in proiezione, martedì 21 dicembre è "Comizi d’amore" (1965) di Pier Paolo Pasolini. Il documentario realizzato durante la ricerca delle location per Il Vangelo secondo Matteo, raccoglie le opinioni degli italiani incontrati lungo la strada, tra cittadini noti e meno noti (anche Alberto Moravia e Oriana Fallaci), sulla sessualità e le tematiche correlate (prima volta, divorzio, prostituzione, abitudini e gusti sessuali, ecc).

Giovedì 23 dicembre, lo schermo della Piccola Fenice si riaccende per "In the mood for love" (2000) di Wong Kar-wai. Indicato dal British Film Institute Sight & Sound come uno dei trenta film chiave del primo decennio del XXI secolo, "In the Mood for Love" si è aggiudicato moltissimi premi: migliore interpretazione maschile (Tony Leung Chiu-Wai) al Festival di Cannes 2000, miglior film internazionale all’European Film Awards 2000, miglior film straniero in lingua straniera al Grand Prix tecnico British Independent Film Awards 2001, Premio César 2001 come miglior film straniero. La vicenda è incentrata su un adulterio mai mostrato e sulla scoperta della situazione da parte dei due coniugi traditi Chow Mowan e Su Lizhen. I due, vicini di casa nella Hong Kong del 1962, decidono di inscenare le rispettive relazioni e finiscono per avvicinarsi reciprocamente, senza mai consumare però l’amore che sta nascendo.

La rassegna riprende dopo Natale, il 28 dicembre con "Le monologue de la muette" di Khady Sylla e Charlie Van Damme. Ambientato a Dakar in Senegal all’inizio del ventunesimo secolo, il film profondamente politico e civile racconta la storia di Guéro, giovanissima ragazza esiliata dalla città natale nella zona rurale e a lavoro come sguattera da una famiglia che vive nella banlieue povera della capitale. Una condizione di schiavitù raccontata attraverso un monologo denso di voglia di ribellione trattenuta e desiderio di fuga.

Altro grande film il 30 dicembre: "A woman under the influence" di John Cassavetes. La pellicola toccante, emozionante e capace di suscitare riflessioni nello spettatore, non trovò produttore, né distributore e fu realizzata e proposta al pubblico solo grazie all’impegno economico dello stesso regista, della sua famiglia e di amici come Peter Falk, magnifico attore nel film accanto alla altrettanto magnifica Gena Rowlands, moglie e madre di tre figli che per i suoi bizzarri comportamenti viene ritenuta pazza e sottoposta a cure psichiatriche. Per la sua interpretazione la Rowlands vinse il premio come miglior attrice al San Sebastian Festival, mentre Cassavetes vinse il premio come miglior regista.

Teatro La Fenice SenigalliaLa rassegna si conclude il 4 gennaio 2011 con "Picnic ad Hanging Rock" (1975) che il regista Peter Weir trasse dall’omonimo romanzo della scrittrice australiana Joan Lindsay. Il film fece conoscere Weir e fu il primo lavoro australiano a imporsi a livello internazionale. La vicenda è inquietante e racconta la misteriosa sparizione di alcune ragazze del collegio di Appleyard in Australia durante una gita ai piedi dell’immenso gruppo roccioso di Hanging Rock. Le ricerche della polizia non daranno risultati e solo due ragazze in stato di shock e completamente immemori di ciò che può essere accaduto, verrano ritrovate. Nel frattempo altre sparizioni e morti si susseguono, in chiunque abbia avuto a che fare con quel drammatico pomeriggio a Hanging Rock.

La rassegna "Del perduto amore" – Nostalgia di amori lontani

14-12 "Aurora" di Friedrich Wilhelm Murnau
21-12 "Comizi d’amore" di Pier Paolo Pasolini
23-12 "In the mood for love" di Wong Kar-way
28-12 "Le monologue de la muette" di Khady Sylla e Charlie Van Damme
30-12 "A woman under the influence" di John Cassavetes
04-01 "Picnic ad Hanging Rocks" di Peter Weir

Alessandro Piccinini
Pubblicato Venerdì 10 dicembre, 2010 
alle ore 15:32
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