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Nudisti si nudisti no, il caso dell’estate di Senigallia

Di nuovo accesa la discussione dopo la denuncia di quattro bagnanti alla spiaggia libera del Cesano

Fondiaria Sai Senigallia

Un tratto della spiaggia di Velluto tra il quartiere Cesanella e la foce del fiume CesanoSembra non avere ancora fine la vicenda dei 4 nudisti denunciati venerdì scorso (3 luglio, Ndr) da alcuni residenti della zona della foce del Cesano ai Carabinieri. Nonostante le spiegazioni sul fatto che il Comune di Senigallia tollerasse questo tipo di turismo, dall’Assessore Gennaro Campanile sono subito arrivate le smentite del fatto che fosse legale.

Subito è iniziato un botta-e-risposta che ha visto i residenti del Cesano schierarsi in modo quasi compatto sul fronte per il "No ai nudisti", eccezion fatta per qualche gruppo sparuto di più o meno giovani a cui non interessa particolarmente la questione. L’associazione nazionale dei naturisti, per bocca del Presidente Jean Pascal Marcacci, fa sapere che la tolleranza del Comune si doveva trasformare in una formale autorizzazione, motivo per cui la spiaggia da più di un mese è frequentata dagli appassionati della tintarella integrale.

"Non abbiamo mai invaso la spiaggia frequentata dai bagnanti – spiega Alessandro Nagni – e anzi abbiamo messo anche un cartello per informare della nostra presenza evitando di urtare la suscettibilità di coloro che passeggiano abitualmente nella zona. Vogliamo solo goderci il mare senza la paura delle visite in divisa".

La replica dei residenti è stata finora decisa. Portavoce delle loro lamentele si è fatto in qualche modo Enzo Monachesi, del gruppo comunale dell’Italia dei Valori, che ha espresso diversi dubbi sulla proposta di riservare un tratto di spiaggia al nudismo per via del fatto che non ci sono a Senigallia zone idonee: "Non sono contrario a priori ma bisogna individuare luoghi che siano appropriati, considerato che Senigallia ha già fatto la scelta sul tipo di turismo che vuole, soprattutto famiglie".

I nudisti che frequentano settimanalmente la spiaggia hanno però annunciato "battaglia" per difendere il loro diritto: in programma c’è infatti come prima mossa una raccolta firme per avere l’assicurazione dal Comune che il tratto di spiaggia libera venga riservato a loro.  La preoccupazione della frazione è infatti proprio questa, che cioè gli venga sottratta un pezzo di spiaggia libera e cioè di tutti per farla diventare un lido di pochi.

di Carlo Leone

Carlo Leone
Pubblicato Martedì 7 luglio, 2009 
alle ore 17:20
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Commenti
Solo un commento
francesco p. 2009-07-08 07:57:49
il problema e' che non siamo preparati culturalmente e vediamo il nudismo in modo anomalo e morboso riservato a gay o prostitute .esempi in spagna o croazia ci dicono che puo' essere tollerato e integrato tra i " normali " bagnanti incrementando al contrario l'offerta turistica , ma , credo , che per la benpensante Senigallia sia un po' troppo .
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